Raggiunta la popolarità vestendo i panni di Kate Beckett in «Castle», Stana Katic ha visitato Lisbona per la priemiere della seconda stagione di «Absentia». Gentile e spiritosa, non ha perso l’occasione di “fangirlare” con me sulla meravigliosa “Metropolis” (1927), quando le ho detto il nome della rivista. Con un sorriso genuino e la risposta pronta, l’attrice, che è anche la produttrice esecutiva della serie, ha parlato con METROPOLIS di cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi episodi.

Prima di tutto, essendo claustrofobica, Sono molto curiosa delle scene all’interno della vasca. Mi hanno angosciata, solo guardandole. E se non ho capito male eri tu a filmare in prima persona, non era una controfigura.
Esattamente.

 

Quindi ho due domande: come hai fatto e perché?
Il “Come”… Beh, hanno riempito il serbatoio di acqua e hanno impostato le scene e sono “annegata” per un momento. Era tutto molto sicuro, naturalmente, e se fosse successo qualcosa, lì c’era un team pronto ad entrare in azione e rompere tutto (ride). Per quanto riguarda il “perché” … Fa parte della storia che dobbiamo raccontare, quando ho firmato sapevo che faceva parte del pacchetto e ho affrontato quella sfida.

 

Stiamo parlando di una serie che richiede molto sforzo fisico. Hai dovuto fare un allenamento particolare?
Nella prima stagione, sai, ci siamo adattati il più possibile. Ora, nella seconda stagione, abbiamo avuto un team di stunt molto forte, facevano parte del team che ha lavorato anche nella serie tv “Game of Thrones”, sono stati coreografi fino ad arrivare a filmare proprio alcune scene come controfigure in altri film. Avevamo una parte del team che lavorava con noi e naturalmente io e altri colleghi abbiamo avuto scene acrobatiche leggermente più elaborate e abbiamo dovuto lavorare molto con loro per le scene di combattimento.

 

È stato facile per te notare Emily come un personaggio e la sua origine, cosa che l’ha motivata…
In una certa misura. La realta è che questo personaggio sta attraversando qualcosa di così estremo nella sua vita, e anche in modi insondabili … Non so se sarei in grado di affrontare quello che sta vivendo con lo stesso coraggio e la stessa tenacia che ha. Una delle cose che noi, come produttori, e narratori abbiamo pensato era come faremo a rendere tutto questo più accessibile, come potremmo una connessione con qualcosa che è familiare a tutti?
In passato abbiamo dovuto affrontare avvenimenti storici importanti e trovare alcuni degli eroi e delle eroine tra i protagonisti di questi eventi che hanno stravolto la storia, come la seconda guerra mondiale. Posso solo immaginare quello che i nonni e i bisnonni hanno passato rivivendolo attraverso i loro racconti. Ed era un modo di entrare nel personaggio e rendersi conto di quello che le era successo.

 

Possiamo persino dire che è un personaggio che ha molto a che fare con l’identità dei film europei. Con un modo più genuino, per modo di dire , nel raccontare la storia. Lo pensi anche tu?
Al fine di raccontare la storia dal di fuori, sì. Penso che abbiamo bisogno di mantenere l’elemento thriller, soprattutto nella prima stagione. Questo perché all’inizio il pubblico non dovrebbe focalizzarsi pienamente su Emily, o sugli altri personaggi, e quindi abbiamo bisogno di creare un punto di vista più chiaro di ciò che sta succedendo. Poi, man mano che la storia avanza, iniziamo più a guardare le cose dal punto di vista di Emily, cosa c’è nella sua testa, perché in fin dei conti si tratta di un thriller psicologico, e quindi l’obbiettivo è di entrare nella testa del personaggio in un modo un po’ intimo. Questo perché lei è la protagonista, certo e come tale in questa seconda stagione ci muoveremo fianco a fianco a lei in modo più stretto. Direi che tutto risulterà un mistero, anche lei stessa. Quindi si farà molte domande sulla sua identità che la porteranno a riflettere su questi frammenti del suo passato che le mancano e cercherà di dare un senso a questa parte non definita della sua memoria. C’è una parte della storia che le sfugge e quindi sta cercando di capire come mettere insieme tutti i pezzi per ricomporla. Inoltre, è molto ossessionata si sente persa ma allo stesso tempo vuole solo essere una buona madre … Lei sta cercando di crearsi una nuova normalità.

 

Come riesce a trovare un equilibrio tra l’ossessione e il figlio?
È consapevole che risolvere e capire cosa le è successo in tutta la sua complessità è l’elemento fondamentale per lei che le permetterà si avere una relazione con suo figlio. Perché il figlio è la forza principale che guida questo personaggio. Emily è completamente motivata dal suo amore per Flynn. È la ragione per cui è sopravvissuta per così tanto tempo, sperando che sarebbe stata in grado di stare di nuovo con lui. Ora, nella nuova stagione, è un bambino “più grande”, quindi cosa significa? Ha perso tutta la sua infanzia, cosa significa avvicinarsi a lui a questo punto? Penso che stia cercando una nuova normalità. Alla fine della giornata, è fantastica con lui, anche in un modo insolito e non convenzionale. Una delle cose di questo personaggio, che mi è piaciuta di più è che non tutti gli eroi hanno bisogno di indossare un mantello. Potrebbe essere un eroe oscuro o una specie di cavaliere misterioso, ma la tenacia e il coraggio che ha, così come la capacità di amare, la rendono un vera eroina.

 

Questo è un ruolo femminile innovativo, non siamo abituati ad avere personaggi femminili con questo genere di carattere. È l’eroe della situazione, perché è la protagonista, ma poi non è così eroina. seguendo la storia rimaniamo perplessi perché in realtà non sappiamo cosa ha fatto o meno, da dove è venuta. Pensiamo di sapere cosa sta succedendo e poi all’improvviso non lo sappiamo più. Questo tipo di personalità non la rende particolarmente impegnativa cm personaggio?
Uhm … È emozionante e molto interessante. Gli esseri umani sono complessi e amo interpretare un personaggio complesso, qualcuno che fa scelte sbagliate, che non sempre agisce motivato da intenzioni moralmente corrette e tornando al concetto di eroe, credo che ci siamo allontanati dall’idea che il nostro personaggio principale sia un tipo come Superman, lo consideriamo più simile a Batman. Molti dei nostri protagonisti hanno un lato oscuro e un lato positivo, quindi è interessante esplorarli tutti, perché è una caratteristica che troviamo in qualsiasi essere umano, non trovi? Capita di rado di vedere personaggi femminili in questo ruolo, ci sono molte storie di questo tipo dove sono gli uomini al centro degli eventi, sono emozionanti e piacevoli da vedere, nel nostro caso è una madre e non un padre, è una figlia e non un figlio. Stiamo cercando di raccontare una storia coerente con il fatto che entrambi, che sia uomo o che sia donna, abbiamo lati positivi e negativi.

 

Abbiamo avuto molti colpi di scena durante la prima stagione. Dato che sei anche produttrice esecutiva della serie, sapevi fin dall’inizio che Emily era forse coinvolta in almeno uno degli omicidi?
Penso che quando ho accettato il progetto avevano già quattro episodi praticamente finiti. Sono entrata in gioco più tardi, verso novembre e abbiamo iniziato a filmare a Dicembre. La cosa che ho trovato interessante è che hanno sempre voluto lasciare quel velo di mistero inizialmente per poi avvicinarsi piano piano al lato psicologico del personaggio fino alla seconda stagione. Credo che se vuoi raccontare un thriller psicologico, il personaggio stesso è un mistero per le persone che la circondano, ma anche un mistero per se stessa, che fa parte della forza che ora la sta comandando. Ha bisogno di sapere chi e cosa è, che cosa le è successo per sentirsi finalmente libera e assicurarsi che suo figlio sia sicuro al suo fianco.

 

Ho visto ieri il primo episodio della nuova stagione…
Ho già visto tutti 10 (ride).

 

Sono molto invidiosa di questo. Ma dal primo episodio, ho avuto l’idea che abbiamo due grandi trame nella seconda stagione: una legata al terrorismo e l’altra alla famiglia di Emily. E forse quelle due linee si intersecano a un certo punto. Cosa possiamo aspettarci da ciò che sta arrivando?
Prima di tutto, la seconda stagione è, per me, veramente molto bella, perché l’intero cast ha un arco narrativo personale molto interessante e sono orgogliosa di tutti loro, lo giuro. Ho visto tutti gli episodi, abbiamo appena montato gli episodi finali e c’è trovo ci sia qualcosa di molto bello in ogni attore della nostra serie, persino attori ospiti provenienti da tutto il mondo. Penso che ciò che è interessante in questa storia sia il l’intero cast, sebbene Emily sia la protagonista. Scopriamo un po’ di più sugli altri personaggi e alcuni dei loro desideri personali, che non necessariamente hanno a che fare con Emily. Tuttavia, ci sono conseguenze successive che influenzano tutti gli altri, tipo un effetto domino in un certo senso. Sono entusiasta cmdi quello che vedrà il pubblico, penso che questa stagione sia ancora più estrema della prima, se è possibile. L’elemento thriller abbia diverse marce in più e non vedo l’ora di poterlo mostrare a tutti.

 

A volte usi i tuoi social network per parlare di problemi sociali. Puoi parlarcene un po’ di più e spiegarci che tipo di messaggio stai cercando di trasmettere?
Quando fai questo tipo di lavoro devi alleviare la tensione e a me piace farlo concentrandomi su qualcosa relativo all’ambiente e anche al benessere dei bambini. Non tutto ciò che faccio è necessariamente qualcosa che devo condividere con il mondo, ma è bello poter trovare il modo di comunicare dando importanza ad alcuni temi di valore, e i social network sono la via giusta. Penso che non richieda tanto sforzo prendersi cura dei bambini attraverso l’educazione e la salute, o essere in grado di camminare su un prato verde, e assicurarsi che rimanga tale dandoci così la possibilità di camminare scalzi senza dover preoccuparci delle sostanze chimiche. È una È una giusta causa che mi preme molto difendere. Se ho una piattaforma in cui posso provare a incoraggiare le persone a fare una nuova scelta, consigliare qualcosa di meglio per tutti loro, qualcosa di più sano, che possa garantirgli una vita più lunga e felice, è per me un privilegio farlo.

 

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