07.04.19

Cinemametropolis – Intervista a Stana Katic sulla seconda stagione di “Absentia”

Raggiunta la popolarità vestendo i panni di Kate Beckett in «Castle», Stana Katic ha visitato Lisbona per la priemiere della seconda stagione di «Absentia». Gentile e spiritosa, non ha perso l’occasione di “fangirlare” con me sulla meravigliosa “Metropolis” (1927), quando le ho detto il nome della rivista. Con un sorriso genuino e la risposta pronta, l’attrice, che è anche la produttrice esecutiva della serie, ha parlato con METROPOLIS di cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi episodi.

Prima di tutto, essendo claustrofobica, Sono molto curiosa delle scene all’interno della vasca. Mi hanno angosciata, solo guardandole. E se non ho capito male eri tu a filmare in prima persona, non era una controfigura.
Esattamente.

 

Quindi ho due domande: come hai fatto e perché?
Il “Come”… Beh, hanno riempito il serbatoio di acqua e hanno impostato le scene e sono “annegata” per un momento. Era tutto molto sicuro, naturalmente, e se fosse successo qualcosa, lì c’era un team pronto ad entrare in azione e rompere tutto (ride). Per quanto riguarda il “perché” … Fa parte della storia che dobbiamo raccontare, quando ho firmato sapevo che faceva parte del pacchetto e ho affrontato quella sfida.

 

Stiamo parlando di una serie che richiede molto sforzo fisico. Hai dovuto fare un allenamento particolare?
Nella prima stagione, sai, ci siamo adattati il più possibile. Ora, nella seconda stagione, abbiamo avuto un team di stunt molto forte, facevano parte del team che ha lavorato anche nella serie tv “Game of Thrones”, sono stati coreografi fino ad arrivare a filmare proprio alcune scene come controfigure in altri film. Avevamo una parte del team che lavorava con noi e naturalmente io e altri colleghi abbiamo avuto scene acrobatiche leggermente più elaborate e abbiamo dovuto lavorare molto con loro per le scene di combattimento.

 

È stato facile per te notare Emily come un personaggio e la sua origine, cosa che l’ha motivata…
In una certa misura. La realta è che questo personaggio sta attraversando qualcosa di così estremo nella sua vita, e anche in modi insondabili … Non so se sarei in grado di affrontare quello che sta vivendo con lo stesso coraggio e la stessa tenacia che ha. Una delle cose che noi, come produttori, e narratori abbiamo pensato era come faremo a rendere tutto questo più accessibile, come potremmo una connessione con qualcosa che è familiare a tutti?
In passato abbiamo dovuto affrontare avvenimenti storici importanti e trovare alcuni degli eroi e delle eroine tra i protagonisti di questi eventi che hanno stravolto la storia, come la seconda guerra mondiale. Posso solo immaginare quello che i nonni e i bisnonni hanno passato rivivendolo attraverso i loro racconti. Ed era un modo di entrare nel personaggio e rendersi conto di quello che le era successo.

 

Possiamo persino dire che è un personaggio che ha molto a che fare con l’identità dei film europei. Con un modo più genuino, per modo di dire , nel raccontare la storia. Lo pensi anche tu?
Al fine di raccontare la storia dal di fuori, sì. Penso che abbiamo bisogno di mantenere l’elemento thriller, soprattutto nella prima stagione. Questo perché all’inizio il pubblico non dovrebbe focalizzarsi pienamente su Emily, o sugli altri personaggi, e quindi abbiamo bisogno di creare un punto di vista più chiaro di ciò che sta succedendo. Poi, man mano che la storia avanza, iniziamo più a guardare le cose dal punto di vista di Emily, cosa c’è nella sua testa, perché in fin dei conti si tratta di un thriller psicologico, e quindi l’obbiettivo è di entrare nella testa del personaggio in un modo un po’ intimo. Questo perché lei è la protagonista, certo e come tale in questa seconda stagione ci muoveremo fianco a fianco a lei in modo più stretto. Direi che tutto risulterà un mistero, anche lei stessa. Quindi si farà molte domande sulla sua identità che la porteranno a riflettere su questi frammenti del suo passato che le mancano e cercherà di dare un senso a questa parte non definita della sua memoria. C’è una parte della storia che le sfugge e quindi sta cercando di capire come mettere insieme tutti i pezzi per ricomporla. Inoltre, è molto ossessionata si sente persa ma allo stesso tempo vuole solo essere una buona madre … Lei sta cercando di crearsi una nuova normalità.

 

Come riesce a trovare un equilibrio tra l’ossessione e il figlio?
È consapevole che risolvere e capire cosa le è successo in tutta la sua complessità è l’elemento fondamentale per lei che le permetterà si avere una relazione con suo figlio. Perché il figlio è la forza principale che guida questo personaggio. Emily è completamente motivata dal suo amore per Flynn. È la ragione per cui è sopravvissuta per così tanto tempo, sperando che sarebbe stata in grado di stare di nuovo con lui. Ora, nella nuova stagione, è un bambino “più grande”, quindi cosa significa? Ha perso tutta la sua infanzia, cosa significa avvicinarsi a lui a questo punto? Penso che stia cercando una nuova normalità. Alla fine della giornata, è fantastica con lui, anche in un modo insolito e non convenzionale. Una delle cose di questo personaggio, che mi è piaciuta di più è che non tutti gli eroi hanno bisogno di indossare un mantello. Potrebbe essere un eroe oscuro o una specie di cavaliere misterioso, ma la tenacia e il coraggio che ha, così come la capacità di amare, la rendono un vera eroina.

 

Questo è un ruolo femminile innovativo, non siamo abituati ad avere personaggi femminili con questo genere di carattere. È l’eroe della situazione, perché è la protagonista, ma poi non è così eroina. seguendo la storia rimaniamo perplessi perché in realtà non sappiamo cosa ha fatto o meno, da dove è venuta. Pensiamo di sapere cosa sta succedendo e poi all’improvviso non lo sappiamo più. Questo tipo di personalità non la rende particolarmente impegnativa cm personaggio?
Uhm … È emozionante e molto interessante. Gli esseri umani sono complessi e amo interpretare un personaggio complesso, qualcuno che fa scelte sbagliate, che non sempre agisce motivato da intenzioni moralmente corrette e tornando al concetto di eroe, credo che ci siamo allontanati dall’idea che il nostro personaggio principale sia un tipo come Superman, lo consideriamo più simile a Batman. Molti dei nostri protagonisti hanno un lato oscuro e un lato positivo, quindi è interessante esplorarli tutti, perché è una caratteristica che troviamo in qualsiasi essere umano, non trovi? Capita di rado di vedere personaggi femminili in questo ruolo, ci sono molte storie di questo tipo dove sono gli uomini al centro degli eventi, sono emozionanti e piacevoli da vedere, nel nostro caso è una madre e non un padre, è una figlia e non un figlio. Stiamo cercando di raccontare una storia coerente con il fatto che entrambi, che sia uomo o che sia donna, abbiamo lati positivi e negativi.

 

Abbiamo avuto molti colpi di scena durante la prima stagione. Dato che sei anche produttrice esecutiva della serie, sapevi fin dall’inizio che Emily era forse coinvolta in almeno uno degli omicidi?
Penso che quando ho accettato il progetto avevano già quattro episodi praticamente finiti. Sono entrata in gioco più tardi, verso novembre e abbiamo iniziato a filmare a Dicembre. La cosa che ho trovato interessante è che hanno sempre voluto lasciare quel velo di mistero inizialmente per poi avvicinarsi piano piano al lato psicologico del personaggio fino alla seconda stagione. Credo che se vuoi raccontare un thriller psicologico, il personaggio stesso è un mistero per le persone che la circondano, ma anche un mistero per se stessa, che fa parte della forza che ora la sta comandando. Ha bisogno di sapere chi e cosa è, che cosa le è successo per sentirsi finalmente libera e assicurarsi che suo figlio sia sicuro al suo fianco.

 

Ho visto ieri il primo episodio della nuova stagione…
Ho già visto tutti 10 (ride).

 

Sono molto invidiosa di questo. Ma dal primo episodio, ho avuto l’idea che abbiamo due grandi trame nella seconda stagione: una legata al terrorismo e l’altra alla famiglia di Emily. E forse quelle due linee si intersecano a un certo punto. Cosa possiamo aspettarci da ciò che sta arrivando?
Prima di tutto, la seconda stagione è, per me, veramente molto bella, perché l’intero cast ha un arco narrativo personale molto interessante e sono orgogliosa di tutti loro, lo giuro. Ho visto tutti gli episodi, abbiamo appena montato gli episodi finali e c’è trovo ci sia qualcosa di molto bello in ogni attore della nostra serie, persino attori ospiti provenienti da tutto il mondo. Penso che ciò che è interessante in questa storia sia il l’intero cast, sebbene Emily sia la protagonista. Scopriamo un po’ di più sugli altri personaggi e alcuni dei loro desideri personali, che non necessariamente hanno a che fare con Emily. Tuttavia, ci sono conseguenze successive che influenzano tutti gli altri, tipo un effetto domino in un certo senso. Sono entusiasta cmdi quello che vedrà il pubblico, penso che questa stagione sia ancora più estrema della prima, se è possibile. L’elemento thriller abbia diverse marce in più e non vedo l’ora di poterlo mostrare a tutti.

 

A volte usi i tuoi social network per parlare di problemi sociali. Puoi parlarcene un po’ di più e spiegarci che tipo di messaggio stai cercando di trasmettere?
Quando fai questo tipo di lavoro devi alleviare la tensione e a me piace farlo concentrandomi su qualcosa relativo all’ambiente e anche al benessere dei bambini. Non tutto ciò che faccio è necessariamente qualcosa che devo condividere con il mondo, ma è bello poter trovare il modo di comunicare dando importanza ad alcuni temi di valore, e i social network sono la via giusta. Penso che non richieda tanto sforzo prendersi cura dei bambini attraverso l’educazione e la salute, o essere in grado di camminare su un prato verde, e assicurarsi che rimanga tale dandoci così la possibilità di camminare scalzi senza dover preoccuparci delle sostanze chimiche. È una È una giusta causa che mi preme molto difendere. Se ho una piattaforma in cui posso provare a incoraggiare le persone a fare una nuova scelta, consigliare qualcosa di meglio per tutti loro, qualcosa di più sano, che possa garantirgli una vita più lunga e felice, è per me un privilegio farlo.

 

FONTE

04.04.19

Inside Ottawa – Stana Katic dice che Absentia passa al livello superiore nella nuova stagione

La Star Stana Katic è entusiasta della corsa sulle montagne russe che faranno i telespettatori guadando Absentia.

“Penso che in questa stagione eleviamo lo storytelling”, dice Katic, durante una recente visita a Toronto. “Abbiamo la possibilità di esplorare tutti gli altri personaggi in modo ancora più approfondito. Ho visto tutti e 10 gli episodi. Sono sinceramente molto emozionata per il nostro pubblico. Per noi è come se fossimo passati al livello successivo come telefilm.”

Absentia ritorna il 3 aprile su Showcase. I nuovi spettatori possono immergersi nel mondo di Absentia, anche se Katic suggerisce che vale la pena seguire anche la prima stagione.

“Mi sento come se fossi uno spettatore e volessi vedere prima la prima stagione”, ha detto. “La prima stagione è una bellissima piattaforma di partenza per ciò che accade e che poi si dirama nella seconda stagione. Ciò che è bello è che molte delle nostre reti di partner hanno offerto molte opportunità per far si che le persone potessero recuperare la prima stagione. Anche Showcase lo ha fatto. Quindi, ho visto persone online, ‘La seconda stagione è uscita. Vado a guardare la prima.‘ È emozionante sapere che stiamo avendo anche nuovi spettatori.”

Absentia viene da un’idea dei creatori Gaia Violo e Matt Cirulnick. Katic interpreta Emily Byrne, un’agente dell’FBI che in “Absentia” Scompare e successivamente creduta morta. Nonostante ciò viene trovata viva dopo essere stata tenuta prigioniera per anni. Scopre che suo marito si è risposato e suo figlio viene cresciuto dalla nuova moglie. La seconda stagione vede Byrne continuare ad adattarsi alla sua nuova normalità. Sta ancora lottando con l’ignoto di ciò che le è successo in cattività. Ma altre complicazioni entreranno in gioco.

HAMILTON

Katic è nata ad Hamilton e aveva una fattoria a Winona. Ha frequentato l’Università di Toronto. Passò anche un po’ di tempo a Chicago.

“Ho fatto un bel po’ avanti e indietro in Nord America nei miei anni di crescita”, ha detto Katic. “Ho ancora molta famiglia qui a Toronto e nella Greater Toronto Area … Il Canada in molti modi accetta e accoglie calorosamente le comunità di immigrati da tutto il mondo. La mia famiglia era immigrata. Hanno trovato un posto qui, nel quale abbiamo potuto vivere bene . Sono grata della nostra storia famigliare in questo paese.”

Katic ha sempre desiderato recitare, ma è sempre stata molto interessata anche a ciò che si cela dietro le telecamere. In Absentia non è solo la protagonista, ma anche una produttrice esecutiva.

“Alcuni attori sono entusiasti di essere di fronte alla telecamera”, ha detto. “Poi ci sono altri attori come Bradley Cooper. Ha fatto un ottimo lavoro come regista e produttore di A Star is Born. C’è Robert Redford … Tom Hardy (protagonista e produttore) di Taboo. Alcuni attori, che alla fine non sono solo attori in piedi davanti alla telecamera, sono anche narratori. Sono stata una narratrice da quando ero giovane. Quindi, progredire verso la produzione esecutiva è una forma organica naturale … “

Katic vede la regia come il prossimo passo naturale. Non si aspetta comunque essere dietro la telecamera di Absentia, anche se sembrerebbe ci sia una potenziale terza stagione all’orizzonte. Quando deciderà di assumere il ruolo di regista, Katic sente che sarà pronta.

Le riprese di Absentia si sono state fatte da agosto a metà dicembre, con un sacco di lavoro anche a riprese finite ma riesce anche a trovare il tempo per rallentare le cose.

“Mi piacciono le cose semplici,” ha detto. Vado a fare escursioni. Ho un cane, vado con lui. Ho anche iniziato a coltivare un orto, sperando che presto usciranno dei deliziosi cibi da esso. Leggo molto, Insomma niente di estremamente eccitante, sfortunatamente. Ma forse, è un giusto equilibrio con cui poter bilanciare il tutto il lavoro dalle riprese dello spettacolo durante i mesi autunnali e invernali.

Tra gli ultimi libri letti troviamo “The Beekeeper’s Bible” che parla della storia dell’apicoltura e del prodotto che si ottiene da quella professione. Si trovano anche capitoli da Scientific America. Oltre alla lettura a Katic piace anche guardare show come Taboo e Peaky Blinders – storie tipo antieroi come protagonisti.

ABSENTIA

Katic è famosa per aver interpretato il detective Kate Beckett per otto stagioni di Castle. Ma precisa che non si è bassata su di lei per interpretare questo tipo spettacolo quando si è imbattuta in Absentia.

“Non lo ho fatto nessuna considerazione comparativa”, ha detto. “Mi sono chiesta se il carattere complesso, lo trovassi interessante, se fosse divertente da interpretare ed esplorare. Avrei trovato altri personaggi divertenti con cui interagire? Ho interpretato un personaggio forte, eroico, un anti-eroe in realtà . È stato emozionante scoprire che significato avesse avuto questo specifico protagonista in questo mondo. Quindi, ogni piccola cosa ha dato poi un senso a tutto. “

Una delle cose che Stana non può dimenticare sono i suoi fan.

“Sono cosí grata per ognuno di loro. So che molti di loro hanno apprezzato il lavoro che ho svolto in passato e di cui ho fatto parte in passato. Mi sento un po’ come un narratore, ed é importante apprezzare e rispettare il proprio pubblico che è disposto a seguire le storie di cui faccio parte … “

Katic ha anche un ruolo da protagonista nel film in uscita, “Liberté: A Call to Spy”. È un thriller ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale basato su Virginia Hall, Vera Atkins e Noor Inayat Khan. Spie realmente esistite durante quel periodo. Non c’è una data di uscita ufficiale al momento.

Absentia va in onda mercoledì alle 21:00 su Showcase.

 

FONTE

03.04.19

canoe.com – “Absentia” intervista a stana Katic

TORONTO – Nel tentativo di capire il suo personaggio di “Absentia” traumatizzato dall’aver subito diversi anni di prigionia, l’attrice canadese Stana Katic ha incontrato una vera vittima di circostanze così strazianti: Jaycee Dugard.

La star di Hamilton dice di avere qualcosa in comune con Dugard, rapita nel giugno del 1991 mentre andava a scuola a South Lake Tahoe, in California. Dugard è stata tenuta prigioniera per 18 anni da Phillip e Nancy Garrido e ha dato alla luce due figlie in un capannone nascosto nel cortile della casa Californiana della coppia.

Katic e Dugard si sono incontrate durante “un evento sociale”, ha detto l’attrice in una recente intervista, precisando che l’incontro non è capitato in funzione di una ricarca sul suo personaggio di “Absentia” ma “solo perché” è capitato.

Una foto dei due insieme può essere vista sulla pagina Facebook di Katic in un post del luglio 2016.

“È uno straordinario essere umano”, ha detto Katic durante una tappa a Toronto per promuovere la seconda stagione di “Absentia”, che debutterà mercoledì su Showcase.

“Lei è, in molti modi, pienamente realizzata. Nonostante fosse reduce da una situazione in cui la sua identità è stata strappata via in tanti modi, lei si è trasformata in questa donna autentica e pienamente realizzata – ha un grande senso dell’umorismo, è una brava persona – La ammiro. ”

Katic ha detto che ha preso Dugard come punto di riferimento mentre creava il personaggio di “Absentia”, l’ex agente dell’FBI di Boston, Emily Byrne, che sta cercando di tornare alla vita “normale” dopo essere stata rapita e creduta morta durante una rischiosa caccia ad un serial killer.

La storia di Dugard le ha lasciato il segno.

“Non dirò mai che l’ho imitata o qualcosa del genere, perché quell’esperienza è, per me, devo rispettarla completamente e tenerla al sicuro”, ha detto la ex star di “Castle”.

“La sua capacità di recupero fisico e la sua capacità di recupero come essere umano, il percorso di crescita che ha avuto da allora, è onorevole e la rispetto molto. Tuttavia, leggendo la sua storia, sentendo parlare di lei e dopo averla incontrata poi di persona, non posso dire che non mi abbia lasciato granelli di informazioni”.

All’inizio della seconda stagione, Emily è in un posto buio mentre cerca di recuperare il legame con il figlio avuto nella sua vita precedente prima di scomparire. Sta anche indagando sulla sua infanzia travagliata all’orfanotrofio e inizia ad avere dei flashback del tempo in cui è stata tenuta in prigionia.

La nuova stagione è stata girata in Bulgaria affronta temi come l’identità, il cercare un senso in se stessi e sul cercare e sul prendere il dominio su se stessi, ha detto Katic, coinvolgendo anche la vita degli altri personaggi che stanno vicino ad Emily.

Nel complesso, Katic ritiene che il suo personaggio sia come Ulisse della mitologia greca e un antieroe che attraversa sfide psicologiche per trovare la strada di casa.

“Questo è il tipo di personaggio a cui sono attratto dalla mia esperienza televisiva e cinematografica”, ha detto Katic.

“Ad esempio, amo Tom Hardy in ‘Taboo’, adoro Cillian Murphy in ‘Peaky Blinders’ e, naturalmente, Tony Soprano …. Gli umani sono imperfetti e quindi perché un personaggio femminile non dovrebbe esserlo in visione antieroe?”

 

FONTE

03.04.19

Absentia – 2×03 “Guilty” Sinossi, Stills e Promo

SINOSSI:
Scossa da una perdita scioccante, Emily deve tornare all’FBI per ottenere risposte.

Regista:
Oded Ruskin.

Cast:
Stana Katic, Patrick Heusinger, Patrick McAuley, Neil Jackson, Angel Bonanni, Cara Theobold, Ralph Ineson, Bruno Bichir, Richard Brake. E ALTRI

 

INIZIO » STAGIONE 2 » STILLS » 2.03 GUILTY

 

PROMO:

02.04.19

Global News – Stana Katic parla della seconda stagione di “Absentia”

Dopo che la prima stagione ha portato gli spettatori da innumerevoli colpi di scena, la seconda promette di avere più o meno la stessa cosa. L’agente dell’FBI Emily Byrne (Stana Katic), che è stata dichiarata morta, ma in realtà tenuta prigioniera per anni, è tornata alla sua vita, o in quella che era la sua vita, e nulla è più come prima.

In questa stagione, Emily continua a cercare di scoprire chi è e sta ancora cercando di trovare un modo per vivere ed essere felice. C’è un’oscurità persistente in Absentia e, iniziando subito col botto la seconda stagione, il primo episodio ci lascia già con un cliffhanger.

Global News ha parlato con Stana Katic a Toronto per discutere di tutto ciò che riguarda la Stagione 2, l’evoluzione di Emily e il suo rapporto con suo figlio.

 

Global News: Che cosa hai provato quando hai sentito del rinnovo della serie per la seconda stagione?
Stana Katic: Incredibile. [Ride]

 

Global News: È stato come, “Questo è incredibile, ho lavorato così tanto per questo, sono la protagonista…”
Stana Katic: Mi sento come, “Yeah, sto interpretando la protagonista! “ma sento anche che questo show è un progetto portato avanti come gruppo. Non è stata solo una vittoria personale, ma una vittoria per l’intera crew, il cast e i collaboratori creativi. Ancora di più in questa stagione. Questa stagione analizza molti degli archi personali degli altri personaggi. Ho visto tutti e 10 gli episodi ed è stato emozionante per me. Sono davvero orgogliosa del loro lavoro. Penso che il pubblico apprezzerà le storie dei diversi personaggi e si identificherà in modo diverso con ognuno di loro.

 

Global News: Nel primo episodio della seconda stagione, la storia è molto coinvolgente, ed è notevolmente ben ripresa.
Stana Katic: La serie è migliorata e questo è quello che dobbiamo fare, no? Migliorare la narrazione. Dobbiamo sfidarci per alzare il livello ogni stagione.

 

Global News: Absentia ha decisamente quella complessità.
Stana Katic: In definitiva, è un thriller psicologico e dobbiamo dimostrarlo. Questa è una sfida per noi. Quello che abbiamo fatto nella prima stagione è stato guardare Emily da una prospettiva obiettiva, specialmente durante la prima metà. Il pubblico, come risultato, non ha conosciuto necessariamente Emily. Emily era un mistero sotto molti punti di vista. Andando avanti con la prima stagione, abbiamo iniziato a provare più momenti di intimità accanto la protagonista, per esempio.

Poi, questa bomba di informazione arriva alla fine della prima stagione; lo senti molto intimamente con Emily. Nella seconda stagione, camminiamo a fianco di lei molto più vicino di quanto abbiamo mai fatto prima. Grazie a questo, abbiamo il permesso di fare questi folli momenti alla David Fincher.

 

Global News: In qualità di produttrice esecutiva, questo approccio è più una tua idea? O è questo, ancora una volta, uno sforzo collaborativo?
Stana Katic: Non è solo una mia idea, ma è sicuramente parte della discussione. Quando esaminiamo i registi per l’eventuale terza stagione, pensiamo alla traiettoria potenziale della serie, discutiamo con gli autori … è molto importante che questi registi possano usare quel linguaggio visivo del thriller psicologico.

 

Global News: La relazione di Emily con suo figlio, Flynn, è probabilmente la più coinvolgente. Come possono questi due trovare loro stessi e ritrovarsi?
Stana Katic: Lo scopriremo, di sicuro. In molti modi, sono estranei, eppure sono così familiari l’uno con l’altro. In vista delle riprese di alcuni di questi episodi e scene, Patrick McAuley [che interpreta Flynn] e io ci siamo seduti a chiacchierare del nostro approccio. È stato molto chiaro a riguardo. Ha detto: “Io sono il piccolo Batman, e tu sei Batman”. [Ride]

Ho pensato che fosse davvero bello perché dal suo punto di vista, c’è qualcosa di eroico in sua madre… ma anche oscuro. Lo capisce, forse non coscientemente, ma a un livello genetico. Mi sento come questi due personaggi … c’è una comprensione silenziosa a causa della connessione genetica che non tutti possono provare.

 

Global News: Oltre a quello che hai già menzionato, che altro puoi dirmi della seconda stagione?
Stana Katic: Tutti potrebbero pensare che tutto è sepolto, tutto è fatto, tutto è risolto alla fine della prima stagione. Iniziamo con un personaggio la cui identità e percezione di se stessa sono completamente distrutti, e sta cercando di rimettere insieme i pezzi. Parte del motivo è che non si ricorda molto. Ha intrapreso questo viaggio cercando di ricordare un passato che è nebbioso in molti modi.

Nella seconda stagione, sta cercando di rimettere insieme quei pezzi. Sta cercando di trovare la sua nuova normalità. Parte di ciò che la spinge a farlo è che vuole avere una relazione con suo figlio, che è il vero fulcro di questo personaggio – è la ragione per cui è riuscita a sopravvivere in tutti quegli anni in prigionia. Ha bisogno di sapere che lei è a posto per lui, che lui è al sicuro con lei. Gran parte di questo dipende dallo scoprire cosa è successo in quella vasca e in quel momento lontano. Spieghiamo molto di questo.

La nostra storia si sposta in Europa, verso metà stagione ed è … una stagione divertente da guardare perché tutti questi personaggi hanno dei viaggi davvero interessanti da fare, separatamente e insieme. Per quanto riguarda la moralità, c’è una vasta zona grigia per tutti.

 

FONTE

29.03.19

Absentia – 2×02 “Madness” Sinossi, Stills e Promo

SINOSSI:
Mentre Nick cerca l’autore dell’attacco terroristico, Emily incontra una figura oscura del suo passato, il cui arrivo minaccia di distruggere la sua fragile ripresa.

Regista:
Oded Ruskin.

Cast:
Stana Katic, Patrick Heusinger, Patrick McAuley, Neil Jackson, Angel Bonanni, Cara Theobold, Ralph Ineson, Bruno Bichir, Richard Brake. E ALTRI

 

INIZIO » STAGIONE 2 » STILLS » 2.02 MADNESS 

 

PROMO:

28.03.19

Absentia prima stagione – La nuova serie mistery in prima tv su Rai 4

 

 

Dal 28 aprile su Rai4, ogni domenica alle 21.10, nuovo appuntamento settimanale in prima visione con la serie tv Absentia. Stana Katic, celebre protagonista di Castle, si cimenta ancora nel genere crime, ma su toni decisamente più thrilling, vestendo i panni dell’agente dell’FBI Emily Byrne.

Scomparsa nel nulla mentre dava la caccia a un feroce serial killer, l’agente Byrne si ritrova sei anni dopo in una baita in montagna, completamente priva di memoria. Tornata a casa, Emily scopre di essere stata dichiarata morta in absentia: suo marito, anche lui poliziotto, si è risposato e il loro figlio è stato cresciuto dalla nuova compagna. Emily viene inoltre coinvolta in una serie di nuovi misteriosi omicidi a cui sembra essere collegata.

Creata da Gaia Violo e Matt Cirulnick, Absentiaalterna i registri del thriller psicologico e di quello investigativo, sposando il punto di vista della protagonista in un’implacabile sequenza di colpi di scena. La canadese, di origini serbocroate, Stana Katic è affiancata da Patrick Heusinger (Jack Reacher: Punto di non ritorno) e Neil Jackson (Benvenuti a Marwen).

 

FONTE

26.03.19

Serielizados – “Absentia” intervista a Stana Katic

Stana Katic, attrice protagonista di ‘Absentia’

“I miei riferimenti sono maschili, come” The Godfather” o “Peaky Blinders””

Ci siamo seduti a parlare con Stana Katic della seconda stagione di “Absentia”, che è arrivata alla pre-release dalla Spagna con AXN e Serielizados Fest.

L’attrice canadese Stana Katic (Castle, Absentia) è una star di Hollywood che si possa immaginare. Schermo mistico, abbagliante nella media distanza e generoso nel corto. In occasione dell’anteprima mondiale della seconda stagione di Absentia, organizzata da AXN e Serielizados Fest a Madrid, siamo stati in grado di incontrarla a questi tre livelli: Emily Byrne, la detective autarchica di Absentia; Katic, l’artista americana circondata da flash e fan; e Stana, una donna che è grata e attenta a ogni domanda che riceve.

La notte non potrebbe iniziare meglio. Maria Guerra (LaScript) ha parlato con lei a lungo, con la complicità di due amiche, davanti a un gruppo di fortunati fan che gridavano, ridevano (e piante) quasi all’unisono, fino a quando Katic ha deciso di lasciare il palco e fare con loro una selfie collettivo da incorniciare. Nel corso della presentazione, inoltre, non ha esitato a dare risalto a Eddy Vidal, il traduttore e il filo conduttore di Stana con il pubblico, che l’ha fatto arrossire in numerose occasioni con i suoi complimenti.

Sulla seconda stagione, che avrà la sua anteprima Martedì 26 su AXN, mi limiterò a dire (senza timore di cadere in spoiler) che ha un inizio molto intenso e conspiranoico rispetto al primo, con una torsione degna sceneggiatura di Star Wars. Così ha riassunto l’attrice: “In questa seconda stagione accompagneremo Emily nel suo viaggio misterioso, mentre nella prima é stato il mistero a farlo”.

Quando l’ho incontrata all’Hotel Urso, la prima cosa che mi ha detto è stata: “Ti ho visto ieri alla presentazione.” Non saprò mai se le era stato detto da qualcuno o se avesse visto realmente il mio viso tra quelle trecento persone e ricordarmi all’istante. Per scoprire cosa è successo realmente, aspetterò cinque anni per vedere come raccontare questo aneddoto e in quel momento avrò chiara la realtà dei fatti.

 

Dopo otto anni nei panni di Kate Beckett in ‘Castle’, scegli questo progetto, ‘Absentia’. Perché?
È un thriller psicologico, il che lo rende molto stimolante. Ero molto interessata a lavorare con nuovi registi, con i quali avrei raccontato una storia quasi con metodi cinematografici indipendenti. E questo è stato molto stimolante per me.
Siamo un gruppo di persone molto appassionate nel raccontare storie in modo originale. E siamo in grado di risolvere insieme i problemi, affrontare le sfide, con l’obiettivo finale di portare al pubblico la migliore storia che possiamo raccontare. Per me questa era la ragione, questo è stato il prossimo step che volevo intraprendere nella mia carriera professionale.

 

Sei un riferimento per gran parte dei tuoi follower, specialmente per le ragazze giovani. Ieri nella presentazione abbiamo potuto vederlo. Come lo vivi? È stato qualcosa che hai cercato fin dall’inizio o è venuto in modo naturale?

Penso che molti dei fan di Absentia siano venuti da lei grazie al mio personaggio di Castle, che era anche un progetto con un personaggio femminile dominante. E a prima vista potrebbe sembrare che la maggior parte dei miei seguaci siano giovani ragazze, ma ho sempre trovato uomini affascinati da Kate Beckett e ora da Byrne. È buffo perché Absentia è una serie insolita (un thriller psicologico con una protagonista femminile) e che crea i legami tra gli uomini e le donne, in particolare quelli che sono stati in una situazione in cui hanno dovuto proteggere i loro cari.

 

Mi sorprende che tu abbia scelto un personaggio ostile.

In questo momento mi sento più connesso agli anti-eroi. I miei punti di riferimento sono personaggi maschili come Cillian Murphy in Peaky Blinders o Tom Hardy in Taboo. Volevo giocare con una versione femminile di questo. Penso che sia interessante esplorare i punti positivi e negativi dell’essere umano, li abbiamo tutti.

A volte stavamo filmando e a tutte le cose spiacevoli che diceva Emily … tutti mi chiedevano: “Sei sicuro di voler lasciare questa frase?”. E la mia risposta era sempre la stessa: “Sì, certo!” A volte le persone sono stronze, gente. E bisogna rappresentarli in questo modo.

 

Parli di referenti maschili come Tommy Shelby o James Keziah… Non troviamo molti personaggi femminili sugli schermi con questo tipo di personalità, cosí dura, molto oscura e sgradevole. Emily Byrne, oltre a un personaggio immaginario, è una rivendicazione?

“Quando ho visto il personaggio di Al Pacino ne ‘Il Padrino’, ero tipo: Sì! Ti capisco! Avrei agito proprio come te.”

Siamo in un’era in cui il mondo delle anti-eroine viene esplorato molto di più. Quello dei protagonisti femminili più complessi. Maturando professionalmente ha spesso preso personaggi maschili come riferimenti. Questa è forse una cosa strana da dire, ma ho visto il personaggio di Al Pacino ne Il Padrino, e mi sono identificato! Ero come: “Sì! Ti capisco! Avrei agito esattamente allo stesso modo.” Quindi a volte tendo a sembrare e ad agire come un protagonista maschile, anche se non sembra uguale. E penso che si connetta molto con alcuni spettatori, che non rispettiamo i ruoli di genere, ma l’essenza di ognuno.

 

Dopo la prima stagione abbiamo avuto la sensazione che “Absentia” potesse essere una miniserie, dal momento che finisce molto in tondo, con tutti i fotogrammi ben chiusi, come un film in dieci parti. È stato fatto in modo creativo?

Abbiamo registrato una serie televisiva come se fosse un film indipendente. I registi sono molto cinematici. Anche gli attori coinvolti hanno contribuito a un livello di complessità molto cinematografica. E gli effetti visivi sono tipici di un romanzo grafico. E penso che alla fine è stato inevitabile creare qualcosa del genere.

Abbiamo avuto un solo regista durante l’intera prima stagione. Era il regista dei 10 episodi. E basiamo tutte le registrazioni sulla posizione. Abbiamo registrato le cose dall’episodio 10, dopo 7, dopo 3 e di nuovo all’episodio 10… E tutto questo in un solo giorno, nella stessa posizione. È stato difficile tenere traccia di dove il personaggio era a livello emotivo in ogni momento. Penso che tutto questo ti faccia vedere e ti faccia pensare… “Sembra un film, più che una serie televisiva”.

 

Piangi molto bene. Perché come una brava attrice, quando il tuo personaggio piange, cerchi di non piangere. C’è una scena della prima stagione molto emozionante, quando Emily rivede suo figlio dopo sei anni, e lo riabbraccia … Come hai costruito quel dolore come se fossi una madre? Dal momento che non hai mai provato nulla del genere. Come ti sei preparato per quella scena?

Ora mi ricordo … questo è molto ridicolo (le lacrime stanno arrivando).

Ho fatto un paio di ricerche. Cercando di trovare la realtà di quel personaggio. E ne ricordo uno in particolare. Stavo guardando un rapporto di un terremoto in Perù, a Lima, e ho visto una fotografia di una madre che seppellisce suo figlio … Era una foto di un’intensità travolgente. Posso assicurarti che quella donna non aveva più sentimenti, era praticamente vuota. Mi ha colpito molto. Ripensavo spesso a quella foto quando interpretavo Emily … È interessante, non l’ho mai detto a nessuno.

 

Alleggeriremo questo momento tornado a parlare alla seconda stagione. Nei nuovi episodi ritroviamo Emily a pezzi, rotta …

(Ride) Sì, sì. All’inizio di questa seconda stagione, Emily sta cercando di rimettere i pezzi della sua vita al proprio posto. Ha un appartamento, ma non è accogliente. Lei ci vive, ma non la troviamo lì a cuocere biscotti. Lei continua a cercare ciò che è realmente accaduto. Nella prima stagione il mistero faceva da protagonista. Nella seconda stagione il mistero é Emily e noi la accompagniamo in questo viaggio, cercando i pezzi di cui ha bisogno per riuscire s ricomporli. Vediamo se può avere di nuovo una vita normale. Vediamo se può avere una relazione normale con suo figlio, con suo padre, con un uomo … Perché in effetti ci sono molti amanti in questa seconda stagione.

 

Ieri nella presentazione della seconda stagione hai detto che in futuro ti piacerebbe dirigere (film e / o serie). Pensi che tua esperienza come attrice ti dará la possibilità di diventare un regista migliore?

“La televisione ha preso il sopravvento sulla letteratura”

La cosa che penso sia fondamentale é la comunicazione con gli attori. Per poter così entrare in empatia con le emozioni dell’ attore. Entrare in empatia con l’idea di sentirti molto vulnerabile quando esprimi emozioni, cerchi di trovare delle connessioni dentro di te, nonostante tu abbia di fronte a te una squadra di cento persone che ti stanno osservando. Mi sento in grado di comunicare chiaramente con gli attori e amarli e comprenderli. Sarei in grado di creare una situazione (durante le riprese) dove possano sentirsi a proprio agio, per poter raccontare al meglio una storia.

 

Dicono che la bolla può scoppiare in qualsiasi momento per via delle molteplici serie tv che vediamo, pensi ce n’è siano troppe? Oppure, d’altra parte, pensi che ci siano serie per tutti i gusti e le esigenze?

La televisione è quello che era la letteratura tempo fa. È un modo per esplorare il nostro pianeta e il nostro interno. Ci sono migliaia e migliaia di libri là fuori che cercano di spiegarcelo e ora la televisione ha preso il sopravvento su tutto ciò e ne racconta la propria versione. E penso che sia più o me meno lo stesso meccanismo con le serie tv.

 

Hai visto qualche serie spagnola ultimamente?

No. Serie televisiva nessuno. Ma ho visto diversi film. E avete un sacco di personaggi affascinanti, persone infuocate. Le donne sono… incredibili! E a volte scherzo con i miei amici dicendo: “Tutte le donne sono un po ‘così. Non solo quelle spagnole!”

 

 

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